Maggioranza e governo ko per soli due voti, con 22 sì e 20 no. Nonostante il parere negativo dei due relatori (il democratico Emanuele Fiano e il forzista Francesco Paolo Sisto) e del governo, in Commissione Affari Costituzionali alla Camera sono stati varati i due emendamenti identici all’articolo 2 del disegno di legge costituzionale, uno della minoranza PD e l'altro di Sel, che di fatto eliminano dal nuovo Senato i cinque senatori a vita nominati dal Presidente della Repubblica e in carica per sette anni. Decisivo il voto di Maurizio Bianconi, deputato di Forza Italia ed ex tesoriere da settimane critico nei confronti della strategia berlusconiana.
Oltre a Bianconi, hanno votato sì anche il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord, proprio come diversi deputati del Partito Democratico: Bindi, D’Attorre, Agostini, Lattuca, Meloni, Pollastrini, Cuperlo, Lauricella. Tra le minoranze dem, soltanto Andrea Giorgis si è astenuto. La maggioranza Pd e Forza Italia (eccetto Bianconi) hanno votato contro. L'approvazione dei due emendamenti ha suscitato polemiche all'interno del Partito Democratico.
Emanuele Fiano, relatore
e capigruppo in I commissione al ddl Riforme, aveva dato parere negativo agli
emendamenti e commenta così nei confronti del comportamento delle minoranze:
«In politica e all’interno di un partito non si mandano mai sotto il governo e il suo capogruppo. È una questione di patti tra gentiluomini. Io sono sereno, l’obiettivo è quello di fare la riforma attraverso un lavoro comune, ora ci sarà da ragionare come continuare il lavoro».
Più duro il commento del vice-presidente alla Camera e deputato PD Roberto Giachetti nei confronti della minoranza PD e invita Renzi a indire nuove elezioni:
L'esponente della minoranza dem, Alfredo D'Attorre si giustifica dicendo che «il via libera agli emendamenti sui senatori di nomina presidenziale è da considerarsi solo una modifica tecnica. Non è un voto politico».
Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi tranquillizza la maggioranza del governo e replica che la parola finale spetta all'Aula ma precisa di non aver timore per il percorso del ddl in aula.
Tutti tranquilli e sereni, ma il Patto di Nazareno incomincia a scricchiolare
@fasulo_antonio
Più duro il commento del vice-presidente alla Camera e deputato PD Roberto Giachetti nei confronti della minoranza PD e invita Renzi a indire nuove elezioni:
I frammenti di minoranza finalmente si uniscono. Obiettivo impallinare il governo. Con amici così a che servono i nemici? Elezioni subito — Roberto Giachetti (@bobogiac) 10 Dicembre 2014
L'esponente della minoranza dem, Alfredo D'Attorre si giustifica dicendo che «il via libera agli emendamenti sui senatori di nomina presidenziale è da considerarsi solo una modifica tecnica. Non è un voto politico».
Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi tranquillizza la maggioranza del governo e replica che la parola finale spetta all'Aula ma precisa di non aver timore per il percorso del ddl in aula.
Tutti tranquilli e sereni, ma il Patto di Nazareno incomincia a scricchiolare
@fasulo_antonio
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