Nella terza ed ultima votazione, il Parlamento ellenico non è riuscito a eleggere il Presidente della Repubblica. Il candidato Presidente Stavros Dimas, appoggiato da appoggiato dal partito Nea Dimokratia del premier Antonis Samaras e dai socialisti del Pasok, ha ottenuto 168 voti, 12 in meno rispetto ai 180 necessari per la sua elezione. La Costituzione ellenica prevede lo scioglimento del Parlamento entro 10 giorni, in caso di terzo scrutinio negativo, e di conseguenza la Grecia andrà al voto anticipato.
Il primo ministro aveva chiesto invano alle forze d'opposizione (Indipendenti greci, Syriza , Alba Dorata e Dimar) di votare Dimas , promettendo un rimpasto di governo e il ritorno alle urne a fine 2015 e non alla scadenza naturale della legislatura di giugno 2016; un compromesso che avverrà solo dopo aver concluso i negoziati, per ora in stallo, con la Troika (Ue-Bce-Fmi) sul salvataggio del Paese. Il governo delle larghe e delle lunghe attese è finito e le trattative con la Troika saranno rinviate in attesa della formazione di un nuovo governo.
Dopo due anni di strategie fallimentari gestite da Samaras, le elezioni si terranno il 25 Gennaio e Alexis Tsipras è il favorito per la guida del governo. Il partito di sinistra radicale vorrebbe cancellare parte dell'austerity già concordata con la Troika e chiede un taglio netto dei 303 miliardi di debito greco, in mano per l'80% proprio a Bce, Ue e Fondo Monetario Internazionale.
Oltre alla mancata elezione di Dimas, c'è anche la beffa: la borsa di Atene sta andando male, con l’indice che perde inizialmente l’11,5% per poi recuperare cedendo il 7%. Vedremo cosa succederà in questi giorni
@fasulo_antonio
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