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Visualizzazione dei post da dicembre, 2016

BASTA SCUSE, IL TEMPO SCORRE E CARA RAGGI INVERTA LA ROTTA IL PRIMA POSSIBILE

Aveva ragione Andrea Scanzi  che, tempo fa in un  articolo sul Fatto Quotidiano , spiegò che se il Movimento Cinque Stelle avesse vinto a Roma , gli unici a rimanere entusiasti del successo di Virginia Raggi sarebbero stati Matteo Renzi e le altre maggiori forze politiche , i quali, a qualsiasi errore (più che errori, ennesimi disastri colossali) commesso, avrebbero giustamente ed smisuratamente ingrandito la questione ed inoltre adoperato come pretesto per confermare l'incapacità e l'inesperienza politica di amministrare la Capitale , a cui gli elettori romani gli hanno concesso una possibilità, primo vero banco di prova per il movimento e rampa di lancio verso il governo nazionale, vale a dire l'abbandono degli scranni dell'opposizione e la presa del timone del paese, dopo aver visto i maggiori partiti, un manipolo di corrotti e mafiosi spolpare fino all'osso la povera lupa. I brindisi e i festeggiamenti insieme ai componenti e attivisti locali pentaste

LE STRATEGIE DI RENZI PER TORNARE IN CAMPO: CONDIZIONARE LE SORTI DEL GOVERNO CLONE E ANNIENTARE LA MINORANZA BERSANIANA NEL GIORNO DEL CONGRESSO

  A una settimana e più dalla sbornia referendaria - che ha visto un ramo del popolo italiano mobilitarsi alle urne in difesa della Costituzione più bella del mondo da una riforma, imposta da loro stessi a colpi di fiducia al sapor di minaccia e di museruole alle forze politiche d'opposizione, pasticciata, scritta male, dal quale avrebbe (de)generato un dopolavoro part time per consiglieri regionali e sindaci con doppio incarico al rischio di fare male entrambi i mestieri, tagliato le mani agli enti locali alle decisione univoca dello Stato su questioni urgenti e comportato, grazie alla legge elettorale valida alla Camera, il timore di un uomo solo al comando, e un altro rifilare uno schiaffo alla classe dirigente arrogante, boriosa, bulimica di potere, sotto effetto di funghi allucinogeni e convinta di una propria identità maggiore a qualunque oppositore  - possiamo dedurre due episodi: 1) Il Giglio Magico Fiorentino non è sfiorito, anzi sopravvive e tiene in ostaggio Palaz

REFERENDUM, UN NO PER SCONGIURARE UN DANNO ALLA COSTITUZIONE SCRITTA DAI NOSTRI PADRI COSTITUENTI

Da quando ha incominciato a fare campagna elettorale senza fermarsi un solo giorno, Matteo Renzi , consapevole del rischio, ha trasformato il referendum sulla riforma costituzionale in un vero e proprio plebiscito su se stesso e sulla permanenza a Palazzo Chigi, un sí o un no sull'azione del governo, quando i sondaggi davano inizialmente avanti il Sì. Poi, con il passare del tempo, la situazione è mutata alla vista di una possibile disfatta che gli ha costretto a cambiare agenda tra cui quella di posticipare la consultazione da Ottobre a Dicembre in modo che egli guadagni più tempo per pescare voti negli indecisi e negli italiani all'estero, ed è un pretesto per mettere mano all' Italicum , cancellando il temuto ballottaggio che porterebbe ancora ad oggi alla vittoria del Movimento Cinque Stelle ,   a tal punto da riguadagnare la fiducia dell'ala dissidente all'interno del Partito Democratico e di tutti quelli che apprezzeranno il ritocco della legge elettorale