LE STRATEGIE DI RENZI PER TORNARE IN CAMPO: CONDIZIONARE LE SORTI DEL GOVERNO CLONE E ANNIENTARE LA MINORANZA BERSANIANA NEL GIORNO DEL CONGRESSO
A una settimana e più dalla sbornia referendaria - che ha visto un ramo del popolo italiano mobilitarsi alle urne in difesa della Costituzione più bella del mondo da una riforma, imposta da loro stessi a colpi di fiducia al sapor di minaccia e di museruole alle forze politiche d'opposizione, pasticciata, scritta male, dal quale avrebbe (de)generato un dopolavoro part time per consiglieri regionali e sindaci con doppio incarico al rischio di fare male entrambi i mestieri, tagliato le mani agli enti locali alle decisione univoca dello Stato su questioni urgenti e comportato, grazie alla legge elettorale valida alla Camera, il timore di un uomo solo al comando, e un altro rifilare uno schiaffo alla classe dirigente arrogante, boriosa, bulimica di potere, sotto effetto di funghi allucinogeni e convinta di una propria identità maggiore a qualunque oppositore - possiamo dedurre due episodi: 1) Il Giglio Magico Fiorentino non è sfiorito, anzi sopravvive e tiene in ostaggio Palazzo Chigi; 2) Il Partito Democratico dovrebbe farsi un esame di coscienza e avrebbe bisogno di una pulizia all'interno del partito stesso.
Pulizia intendo estirpare il morbo prima che Matteo Renzi o uno dei suoi apostoli conduca il partito sempre di più verso la punta dell'iceberg, e a riprenda in mano il progetto per la costruzione del Partito della Nazione, una Democrazia Cristiana 2.0 che contiene dentro di tutto e il contrario di tutto allargando lo spazio sia a destra che a sinistra con uno sguardo al centro moderato con lo scopo di vincere le prossime elezioni politiche e di restare in eterno al potere. Come operare? Accettare il guanto di sfida per provare ad abbattere politicamente il mostro e i suoi derivati sempre se vuole diventare una forza credibile, progressista e riformatrice con l'intento di riportare sulla retta via gli elettori amareggiati, i quali hanno assistito il suicidio di una sinistra inseguire voti e scrivere riforme destrorse, appoggiare Marchionne, banche e giganti dell'imprenditoria, chi sta meglio che non dei lavoratori e chi abita nei quartieri popolari e nelle zone di periferia.
Per Renzi la pesante scoppola al referendum, di cui ne ha fortemente personalizzato trasformandolo in un plebiscito su se stesso e in un sí o no sull'azione del governo, è stato un cazzotto allo stomaco e ,dunque, viste le speranze di ribaltare il sondaggio erano pari a zero, ha posato l'arma dell'arroganza, da cui è partita l'ascesa al palazzo di governo, e tratto le conseguenze peccato che non abbia tenuto fede alla promessa di abbandonare la politica. Un suo ritiro alla vita privata poteva essere letta come un politico che non pensava soltanto a conservare la propria poltrona e in realtà, non essendo David Cameron e conoscendo il suo modus operandi che non ci si può fidare nemmeno di una parola, oltre a mantenere la carica da segretario del PD, ritratta la promessa data alla stampa nazionale e agli elettori italiani.
Uscito alla porta ed entrato dalla finestra di Palazzo Chigi per elaborare un suo clone coperto da una maschera somigliante a Paolo Gentiloni una marionetta nel quale a muovere i fili dall'alto sono presenti lui stesso e Luca Lotti e fornire agli apostoli del Giglio Magico Fiorentino le fotocopie dei ministri magari promuovendo Angelino Alfano agli Esteri specializzato nel non risolvere il giallo su Alma e Alia Shalabayeva, rispettivamente moglie e figlia del dissidente tanto odiato dal dittatore kazako, deportate in patria e Maria Elena Boschi a Sottosegretario al Presidente del Consiglio, seppellita di pernacchie da due terzi dell'elettorato nazionale al referendum bocciando la sua opera diabolica di distruggere la Costituzione. Tranne Stefania Giannini, sirulata dai renziani sulla quale da tempo hanno scaricato le colpe per il fallimento della riforma sulla scuola.
Tutto calcolato nei suoi piani stabiliti: da un lato condizionare le sorti del governo fotocopia con la sua faccia senza faccia dietro alla maschera di Gentiloni sulla legge elettorale appoggiando ed estendendo al Senato quella schifezza dell'Italicum, sotto osservazione della Consulta che esaminerà il 24 Gennaio quali punti (il premio di maggioranza e il turno di ballottaggio) sono incostituzionali, oppure pensando a cambiare sistema elettorale nel tentativo di bloccare l'ascesa del Movimento Cinque Stelle, dato che con quella attuale ne favorirebbe molto, e da un altro convocare velocemente un congresso per annientare la minoranza costituita da Bersani e Speranza e incominciare a Marzo o a Settembre (dipende se riusciranno a scrivere la nuova legge elettorale oppure per non perdere tempo accettare la proposta del segretario della Lega Nord Matteo Salvini di tornare al Mattarellum) , con i ringraziamenti dei parlamentari che vedranno scaturire il vitalizio, a sua campagna elettorale in doppie vesti, segretario e candidato premier Pd, assumendo le sembianze di un partito personale e padronale.
Il popolo italiano deve frenare la pazzia del figlio di generazione berlusconiana e il nuovo premier dimostrare di non essere o meno il burattino del bischero di Pontassieve.
@fasulo_antonio
Commenti
Posta un commento