Questo articolo è stato pubblicato su 90min (vedi l'originale)
Nebbia fitta e cielo oscuro a San Siro.
Per l'Inter poteva
essere la partita della svolta per continuare la loro fuga in solitudine, ma la
serata di ieri si è trasformata in un incubo per i colori nerazzurri. Dopo cinque
vittorie di fila su cinque partite di campionato, la squadra di Mancini
frena la sua corsa solitaria perdendo per 1-4 contro
la Fiorentina di Paulo Sousa e attualmente
sono ancora al primo posto, però agganciati dalla squadra viola.
Una sconfitta giustamente e clamorosamente meritata
per i nerazzurri che si sono dovuti arrendere contro una Fiorentina
capace di dominare la partita su tutti i lati e soprattutto di approfittare gli
errori della squadra di Mancini visti già nella scorsa stagione.
Da quel confronto, si è visto una squadra fracassata dalla
poca lucidità dei suoi uomini e dai numerosi cambi tattici del tecnico
marchigiano che ha concesso troppo campo libero ai viola di
Sousa, permettendole di fare il gioco, fatto di pressing alto e ripartenze
negli spazi grazie alla velocità di Marcos Alonso e di Ilicic.
Stando a quanto riporta la stampa nazionale, ci sono
numerosi protagonisti finiti sul banco degli imputati:
HANDANOVIC- Il portiere sloveno è stato additato
da tutti come principale responsabile della prima sconfitta stagionale della
squadra nerazzurra a causa dei suoi due errori che hanno compromesso la situazione dei nerazzurri a inizio gara sul doppio vantaggio dei viola. Sul primo sbaglia un controllo, commette un fallo stupido su Kalinic concedendo
un calcio di rigore ai viola, realizzato poi da Ilicic. Sul 2-0 respinge male
un tiro di Ilicic facilitando Kalinic a metterla in rete. Nel post-partita
ammette le sue responsabiltà , però non è la prima volta che Handanovic, vicino
alla firma del rinnovo di contratto, abbia queste amnesie.
MIRANDA E COMPAGNI- Un difensore d'esperienza
come lui non può permettersi di commettere falli da principianti. Un fallo da
ultimo uomo che costringe la squadra di rimanere per circa un'ora in
inferiorità numerica. A dir la verità, Miranda è stato
costretto a commettere fallo per evitare un altro gol, ma poteva fare qualcosa
di meglio. A proposito di nuovi acquisti, se Telles è stato
uno dei Perisic,
voluti e pagati per una bellezza di 35 e 20 milioni di euro. Il
primo si è visto spaesato e lontano dai tempi migliori con la maglia del
Monaco, mentre l'altro non ha inciso nè come trequartista nè come esterno
destro prendendosi anche i fischi da San Siro per alcune
giocate indecorose.
MANCINI E I SUOI SQUILIBRI TATTICI- In gergo si dice squadra che vince non si
cambia soprattutto il modulo e in effetti Mancini, vittima di un
contagio garciniano, è stato ritenuto dalla stampa nazionale uno
dei principali artefici della debacle nerazzurra. Il tecnico marchigiano si è
voluto ispirarsi al suo precedessore Mazzarri inserendo il 3-5-2 con Santon centrale
(ruolo non adatto al giocatore visto che egli è un terzino) e Perisic esterno
destro con il compito di fermare Marcos Alonso. Con il nuovo modulo, la squadra
da reparto a reparto è andata in confusione totale mostrando un atteggiamento
differente rispetto alle prime cinque partite. Dopo le due papere di Handanovic
e il tunnel di Alonso su Perisic, decisivo per la terza rete viola, Mancini
cambia le carte e passa al 4-3-1-2 ma al 30' Miranda lascia la
squadra in 10 ed è costretto a ripassare alla difesa a tre. Nella ripresa,
invece, non c'è stato un cambio di atteggiamento non c'è stata una scossa da
parte della squadra per provare un'impossibile rimonta. Il gol di Icardi non
basta per accorciare le distanze perchè Kalinic chiude i conti della partita
sul 1-4. Fra sette giorni contro la Sampdoria, sarà chiamato a dare una
sterzata alla squadra e soprattutto passare al 4-3-1-2, modulo fondamentale per
le cinque vittorie di fila.
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