In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera di stamani, Beppe Grillo apre un tavolo di confronto con il Partito Democratico su due riforme importanti come la RAI e reddito di cittadinanza purchè le proposte del Movimento 5 Stelle "non siano bocciate a priori: ci vuole onestà intellettuale". Grillo ritiene possibile aprire un dialogo su questi due temi con chi ci sta e, soprattutto, grazie alla mediazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che lo descrive come un garante della Repubblica molto preparato.
"In questa occasione Mattarella sembra una persona gentile, sensibile ai temi del Movimento, dalla lotta alla corruzione alla mafia – che ormai è cambiata, è diventata quasi a norma di legge, 2.0 -, al reddito di cittadinanza, su cui sembrava molto d’accordo. Abbiamo speso tempo per far capire al presidente che non sono come mi descrivono, quello che urla, e credo sia rimasto piacevolmente sorpreso”.
Il reddito di cittadinanza, uno dei punti fondamentali del M5S assieme al referendum per l'uscita dall'euro, è presente in Commissione Lavoro. Il loro progetto costa 15,5 miliardi e prevede un contributo di 780 euro al mese per chi ha perso il lavoro oppure si trova sotto la soglia della povertà. Il leader del Movimento Cinque Stelle rimarca che il contributo potrebbe variare a secondo del numero dei componenti familiari. Penso a una coppia con figli, lei casalinga: gli si potrà garantire 1.200-1.300 euro. Nel frattempo chi ne usufruisce segue un percorso con lo Stato. Gli si offrono due-tre lavori, se non li accetta, perde il reddito.
Le coperture - come spiega Grillo- ci sono e si potrebbero ricavare dal taglio delle pensioni d'oro (oltre centomila pensionati d'oro e il costo è di 13 miliardi di euro), dalle spese per gli armamenti (ove il programma si concluderà nel 2021 con un costo di 21 miliardi di euro), dal gioco d'azzardo (costo 98 miliardi di euro) e da una patrimoniale: ci sono "persone che hanno 2-3 milioni di euro di reddito. Se gli prendi lo 0,5-l'1% a questo scopo non credo siano contrari. Discuteremo anche con la Cei...".
Mentre sulla partecipazione alle trasmissioni tv spiega di essere contrario, ma ognuno è libero di scegliere il da farsi e riconosce di essere stato troppo duro nei confronti dei rappresentanti del suo partito. Per le elezioni regionali, Grillo annuncia che non farà più i tour nelle piazze affollate che avevano caratterizzato le campagne elettorali del movimento, sostenendo nello stesso tempo che "le piazze non funzionano più".
Il passo avanti di Grillo è stato accolto soprattutto dalla sinistra, con Nichi Vendola, che scrive su Twitter, rilanciando un suo intervento dopo l'approvazione, un anno fa, a Montecitorio di una mozione di Sel per il reddito minimo.
.@NFratoianni: "Bene proposte di @beppe_grillo su #redditominimo e #Rai: ora confrontiamoci nel merito e portiamoli a casa" @sinistraelib
— SEL made (@SELMontecitorio) 4 Marzo 2015
#Rai dei cittadini e non dei partiti. #redditominimo contro povertà.In Parlamento maggioranza possibile. Facciamolo. Ora
#Grillo #Sel #Pd
— Nichi Vendola (@NichiVendola) 4 Marzo 2015
Il capogruppo PD alla Camera Roberto Speranza commenta così sul cambio di posizione di Beppe Grillo:
Se le parole di #Grillo non sono mera propaganda, pronti a confrontarci nel merito delle questioni. Senza pregiudizi» @robersperanza — Deputati PD (@Deputatipd) 4 Marzo 2015
@fasulo_antonio
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