Un giorno all’altro Ignazio Marino si
sarebbe dimesso dall’incarico di sindaco di Roma. E’ così è stato.
Poteva farlo prima quando la città, coinvolta nello scandalo
di Maria Capitale (I e II), temeva il commissariamento, ma
egli ostento di continuo affermando di voler guidare Roma fino al 2023,
un modo per rispondere agli attacchi delle opposizioni e dei giornalisti e
sperare che le acque si cammino nel corso del tempo per poi riprendere il suo
lavoro da primo cittadino di Roma.
In due anni di gestione del Comune di Roma, l’Ignaro Marino
ha alternato buone cose (per esempio i matrimoni gay registrati in Comune e la
discarica) con incredibili sciocchezze. Ogni giorno combinava parecchi casini,
anche quelli più gravi, ed ogni volta inventava scuse dimostrandosi di essere
ignaro alle volte sulle principali situazioni per esempio pedonalizzare la zona
dei Fori Imperiali, le buche sulle strade, il mistero della Panda rossa parcheggiata
in divieto di sosta cotanto di multe salate al Sindaco, i funerali choc in
pompa magna del boss Vittorio Casamonica quando il sindaco non
pervenuto su quella vicenda era in vacanza alle Hawaii, l’imbucata
in Philadelfia per incontrare il Papa e la
smentita del sommo Pontefice in mondovisione e infine le cene
istituzionali.
Oltre a combinare casini e rendersi incapace di amministrare
una città in macerie, l’Ignaro Marino si dimostrava di essere anche una persona
strafottente. Quando alcuni pezzi della sua giunta finivano in manette per lo
scandalo di Mafia Capitale, egli disse di non essersi accorto di nulla facendo
il segno di vittoria per indicare che l’ìgnaro non era coinvolto in quella
vicenda. Oppure nel giorno dell’anniversario del bombardamento di San Lorenzo
non risparmiò gli insulti a una donna che lo contestava consigliandole di
“riattivare i neuroni che ha”.
Dobbiamo tener il conto che il suo partito, il PD, non l'hai
mai aiutato manifestando insofferenza nei confronti di Marino. Proprio sull'uso
di adoperare la carta di credito del Municipio per pagare la cene con sua
moglie e con alcuni diplomatici è caduto il vaso e infatti Renzi e
compagni hanno deciso di tagliare la testa al povero e ignaro Marino. Renzi
come si sa è furbacchione e visto che fra qualche mese ci sarà il Giubileo e il
commissariamento del comune , ha utilizzato l'ultima sciocchezza commessa
dall'ex senatore per non andar subito alle elezioni evitando di consegnare le
porte della Capitale a una clamorosa vittoria dei grillini.
Alle elezioni comunali si andrà verso la primavera del 2016
e quindi Renzi avrà tutto il tempo per aumentare consensi mettendo la sua
faccia in tv e soprattutto trovare un fesso qualunque nel tentativo di battere Marchini, centrodestra e
i 5 Stelle visto che il bischero fiorentino ha rimarcato che il suo
partito non farà le primarie a Roma.
Marino si è dimesso per fatti meno gravi, mentre persone
indagate o ineleggibili e condannate in primo grado come Barracciu e De
Luca sono rimaste ai propri posti, alla faccia dell'etica e della
morale che il partito millanta tutti i santi giorni.
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