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LA BRUCIANTE ESCLUSIONE DELLA NAZIONALE AI MONDIALI È LO SPECCHIO DI UN PAESE ALLO SFASCIO


Il naufragio calcistico era già annunciato da lungo tempo prima che la Nazionale italiana evitasse il pericolo di non affrontare i play-off, l'ultima spiaggia per qualificarsi ai Mondiali in Russia trasformatasi poi in un barlume di speranza. Da sessant'anni a questa parte l'Italia ha toccato il fondo della sua storia calcistica. Era dal 1958 che la Nazionale azzurra non partecipava ad un campionato mondiale. L'amaro esito nel doppio turno disputato contro una Svezia modesta nel gioco e nella storia senza il loro condottiero Zlatan Ibrahimovic, e la clamorosa esclusione dai Mondiali certificano la situazione attuale del nostro paese.

Un paese in cui privilegia la mediocrità, l'inadeguatezza e l'incapacità di esprimere e primeggiare in certi settori come un tempo.  Un paese talmente arretrato che un sedicente politico (Matteo Salvini) sfrutta l'eliminazione dalla Coppa del Mondo per fare una squallida campagna elettorale. Un paese senza idee e senza uomini forti e destinato, dunque, a morire.

Un paese in cui nessuno ha la compiacenza di ammettere i propri errori e di dare le dimissioni. Nel caso di Carlo Tavecchio e di Gian Piero Ventura, i veri responsabili della catastrofe azzurra, restano aggrappati alla cadrega come un Alfano qualunque.

Se la squadra non ha girato nella stessa direzione, le responsabilità del c.t. sono evidenti. Mettiamo in ordine un po' di cose,  Ventura è un ottimo allenatore per squadre di metà classifica, ma da quando ha accettato la guida della Nazionale è apparso borioso, inadeguato e scarsamente capace di motivare i giocatori nei momenti di difficoltà. Insomma, un allenatore non all'altezza di dirigere un importante e prestigioso incarico, come dimostrano la scarsa convinzione dei senatori sul suo operato e la differenza sostanziosa con Antonio Conte, il quale ha allenato più o meno il medesimo organico di Ventura e con ciò agli Europei francesi, appena un anno e quattro mesi fa, sfiorò il capolavoro, arginato ai quarti dalla Germania campione del mondo dopo la lunga lotteria dei calci di rigore. Prenderla con Ventura è perfino troppo comodo ed è un mezzuccio per assolvere gli altri. Quando dico altri, intendo l'intero sistema calcistico italiano e a pagarne dazio del fallimento è lo stesso Tavecchio per due ragioni chiare: in primis la scelta di scommettere su un allenatore inesperto e poco preparato e rinnovargli il contratto a prescindere dei risultati ottenuti, e in secundis l'assenza di un cantiere per le squadre di riserve che diano la possibilità ai giovani di mettersi da subito in mostra nella massima serie e farli crescere con calma senza mandarli in prestito nelle basse categorie. 



Non si può azzerare e ripartire con un nuovo ciclo  in cui ci vorrà del tempo per smaltire il dolore e dimenticare le lacrime versate da Gigi Buffon se entrambi non traggano le conclusioni della loro straordinaria impresa di non qualificarsi dopo le ultime due deludentissime edizioni mondiali, concluse con l'eliminazione al primo turno. 


Ventura sarà probabilmente  licenziato a cui verrà attribuita soltanto a lui la responsabilità visto che Tavecchio non intende perdere la carica. 

Le malefatte si riparano con un bagno d'umiltà e le dimissioni, non arrampicandosi negli specchi mentre sei aggrappato alla poltrona e allo stipendio.


Antonio Marcello Fasulo


Ore 18:20: Gian Piero Ventura non è più il selezionatore della Nazionale. Lo comunica ufficialmente la Federcalcio.

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