Passa ai contenuti principali

SCANDALO TOTAL, IL PARTITO DEGLI AFFARI E LE DIFFICOLTA' DEL COMUNICATORE RENZI


Prima di partire per gli Stati Uniti, in sua assenza Matteo Renzi ha affidato ai suoi discepoli l'ordine di gettare fango sui suoi avversari politici, in particolare sul Movimento Cinque Stelle, per cercare in ogni modo anche usando mezzi sleali di arginare la loro ascesa nei sondaggi, che vedono a Roma la loro candidata, Virginia Raggi, in testa al primo turno e possibile vincitrice nel turno di ballottaggio, ma l'inchiesta di Potenza sui rifiuti dell'impiantopetrolifero Tempa Rossa inBasilicata ha costretto il premier (non eletto dal popolo) con un orecchio ad ascoltare il discorso di Obama alla Casa Bianca e con l'altro per sentire il suo responsabile di comunicazione, il Pacioccone Filippo Sensi, sulle novità che vedono in quella faccenda Federica Guidi. La ministra allo Sviluppo Economico ha lavorato per reinserire al Senato un emendamento alla legge di Stabilità favorevole alla Total, in precedenza cancellato dal decreto Sblocca Italia alle quattro di notte, ma poi è corsa a telefonare al compagno , il consulente della Total Gianluca Gemelli, attualmente indagato per traffico di influenze illecite, per avvertirlo che “è d’accordo anche Mariaelena” e che finalmente si potrà “sbloccare Tempra Rossa” e portare fino a Taranto il petrolio proveniente dalla Basilicata. 

Per tamponare la ferita e anche per evitare che il coinvolgimento del ministro allo Sviluppo economico nell'inchiesta della Procura di Potenza fornisse carburante ai sostenitori del referendum, in quattro e quattr'otto ha chiesto alla Guidi di lasciare al più presto la poltrona e le dimissioni sono giunte in perfetto orario. 

Così Renzi può dormire sogni tranquilli e aspettare che la faccenda si chiuda in fretta nominando entro due o tre giorni una nuova figura da rimpiazzare la Guidi, ma ricucita la frattura c'è il rischio che i punti si rompano e, infatti la ferita inizia ad allargarsi profondamente. Il paziente è grave e il chirurgo fiorentino ha l'ardua missione di salvare il governo, ma prima c'è da salvare la Boschi, anch'egli coinvolta fino al collo su quella vicenda. La ministra delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento è finita nel giro delle intercettazioni, dove il fenomenale governo le vuole abrogare o ridurre, e sotto torchio dai magistrati di Potenza per aver commesso, secondo le sue parole, di aver svolto il suo dovere cioè quello di non opporsi alla richiesta della sua collega di inserire l'emendamento per favorire l'azienda petrolifera del suo compagno. 

Se con la Guidi era incurabile e quindi per porre fine al problema meglio fare un taglio netto senza tante storie, la Boschi, già fiaccata dalla vicenda Banca Etruria,  è intoccabile e va salvata. A quel punto Renzi si toglie il camice da chirurgo, si infila nei panni di avvocato difensore di Maria Elena e occupa ogni trasmissione televisiva per difendere la sua assistita, affetta dall'incapacità di intendere e volere, dai disastri che ogni giorno combina. Prima le lascia dire “non sapevo nemmeno che la Guidi avesse un compagno” per poi precisare il giorno dopo che “non lo conosceva”, poi, nel programma di Lucia Annunziata Mezz’ora, l’avvocato completa la sua arringa prendendosi le sue responsabilità di tutto. Sulla prima ricostruzione dei fatti, purtroppo Maria Elena gli è sfuggito il fatto che il compagno della Guidi, come ha scritto la stessa ministra dimissionaria al Corriere della Sera, è a tutti gli effetti il suo marito  e le ha concepito anche un figlio, mentre sul mea culpa di Renzi è pura verità perché, come spiega Antonio Massari del Fatto Quotidiano, l’emendamento è stato fortemente appoggiata dal premier stesso e dal suo sottosegretario alle Riforme Luca Lotti per aiutare  Shell e Total a esportare petrolio da Taranto alla Lucania. Ammesso le sue colpe,  in televisione il premier si è visto perdere la  brillantezza dell’inafferrabile comunicatore di un tempo senza la possibilità di lasciare un monologo incalzato dalle domande dell’intervistatrice per ottenere una risposta.




Fallito il tentativo, si leva la toga e si presenta all’Assemblea del suo partito nelle vesti di allenatore di calcio. Il babbeo fiorentino, usando l’arma dell’arroganza, chiede alla sua squadra di restare uniti perché se cade un mattone crolla tutto il muro. Tradotto: se cado io, cade il governo. E qui anche stavolta il governo non cadrà perché nella prossima sfida contro la Santa Alleanza può fare affidamento al goleador e stratega nelle mosse del mercato acquisti per rafforzare il pacchetto di maggioranza, Denis Verdini. Nel momento delicato, Mister Renzi pensa di riproporre quel modulo vincente che ha portato al trionfo alle Europee di due anni fa ossia il bonus degli 80 euro a chi percepisce una pensione minima. Una strategia per abboccare all'amo nuovi elettori che finora ha funzionato, ma non sempre può funzionare. 

Commenti

Post popolari in questo blog

MATTEO RENZI, UN VERO TITANIC ITALIANO

Ecco i dati del governo Renzi dal febbraio ad agosto 2014 : Crescita PIL .  Renzi: "PIL +0,8% nel 2014" (lettera43 , 8 aprile). " Italia di nuovo in recessione. Il Pil nel secondo trimestre è sceso dello 0,2%" ( Il Fatto Quotidiano , 6 Agosto). Debito pubblico . Il debito pubblico è salito a giugno di 2 miliardi di euro , raggiungendo un nuovo massimo storico a 2.168,4 miliardi . Nei primi sei mesi il debito pubblico è aumentato di 99,1 miliardi di euro , riflettendo il fabbisogno della Pubblica amministrazione ( 36,2 miliardi di euro ) e l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro ( 67,6 miliardi ).  Oltre al debito pubblico, nei primi sei mesi dell’anno le entrate sono diminuite dello 0,7% ( 1,3 miliardi ) a 188,1 miliardi .   La situazione peggiorerà ancora fino a quando i fenomeni della politica non capiranno che oltre ai tagli veri è necessario affiancare spinte all'economia, attraverso azioni a favore delle imprese. Occupazione .

L'ITALIA COME IL TITANIC CHE TRAE IN SALVO FANTOZZI E FILINI?

Vennero tratti in salvo da un Transatlantico che faceva la sua traversata inaugurale: il Titanic . Me la prendo esclusivamente con chi vota questa gentaglia. In Italia i veri ricchi sono circa 6 mln di persone , mentre alle Europee 20,3 mln di persone hanno votato i partiti delle mafie. E' evidente che un mucchio di persone si renderanno conto presto di scelta suicida che hanno fatto, e lo cominceranno capire tra un anno o poco piu', quando cominceranno a tagliare le pensioni. Quando penso a chi vota le mafie con orgoglio e determinazione, mi pare di vedere un translatantico simile al Titanic, in cui tutti si sentono importanti, anche coloro che viaggiano in terza classe, perche' in quella stessa nave c'e' della gente importante. I passegggeri di terza classe ballano e cantano sicuri che nulla gli puo' accadere in quella nave che ospita personalita' di spicco, in una nave definita inaffondabile. I passeggeri di terza classe, gli at

LA MAESTRA CATTIVA DEL PARLAMENTO

La signora Boldrini,presidente della Camera,continua la sua lotta contro i deputati del Movimento Cinque Stelle si traveste nei panni della maestra cattiva delle elementari che bacchetta i suoi alunni o perchè non hanno fatto i compiti o perchè si comportano da monelli. In questi giorni la "maestrina di decoro" ha cominciato a fare la guerra contro i "birbantelli"che sono saliti sul tetto della Camera per protestare la modifica dell'Art 138 della Costituzione.Cosa hanno fatto male?Ti ricordo cara Presidente e membro della Sinistra Ecologia e Libertà(Sel) che nel 2010 il tuo leader Nichi Vendola e Di Pietro(che sono dello schieramento di centrosinistra) sono saliti sul tetto per protestare contro la riforma Gelmini,ma come in quell'anno loro potevano farlo  e i deputati del Movimento 5 stelle no? Ti voglio ricordare che anche il tuo partito d'opposizione è contro la modifica dell'art 138,se avessero fatto loro tu saresti fiera e contenta,ma se r