Nella vittoria del 2012
dell’ex europarlamentare Rosario Crocetta,
molti siciliani credevano alla rivoluzione culturale del Megafono.
A quella rivoluzione parteciparono anche il M5S, che si classificò come partito di
maggioranza relativa con il 15%, in
cambio dell’approvazione di alcune proposte come l’abolizione delle Province e
il taglio dei stipendi ai consiglieri regionali, ma in pochi mesi anche loro
capirono di che razza di personaggio era Crocetta.
Con il passar del tempo, l’ex sindaco di Gela si è rivelato uno dei peggiori
governatori dell’isola allo stesso livello di Totò Vasa-Vasa Cuffaro e Raffaele Lombardo, entrambi inchiodati per accuse di mafia, uno in
carcere e l’altro sotto processo.
Nella giornata di ieri Crocetta si è autosospeso (?) da
Presidente della Regione Sicilia e per aver mantenuto rapporti privilegiati col
medico Tutino, indagato e già
colpevole di intollerabili minacce rivolte a Lucia Borsellino, ex assessore regionale alla Sanità. Il settimanale L’Espresso
racconta che Turino in contatto telefonico con Saru Vasa Vasa avrebbe detto che Lucia, la figlia del noto giudice Paolo Borsellino assassinato dalla mafia, “va fatta fuori come suo padre”. Crocetta nega e non si piega, ma
alla fine in lacrime ha deciso di autosospendersi.
L'Espresso ribadisce quanto pubblicato che la conversazione
intercettata tra il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e il
primario Matteo Tutino risale al 2013 e fa parte dei fascicoli segretati di uno
dei tre filoni di indagine in corso sull'ospedale Villa Sofia di Palermo e per
questo motivo al momento la Procura di Palermo smentisce.
Più che dimettersi per un’intercettazione (se è vero o meno),
dovrebbe lasciare la politica prima della scadenza naturale della legislatura
(2017) per goffagine e demagogia. Qualcuno mi potreste dire che fine ha fatto
la rottamazione promessa dopo la vittoria alle elezioni regionali? Io rispondo
che in due anni e mezzo quella rottamazione non si è mai vista. Le sue
giravolte, i suoi eccessi da istronismo da operetta, il default in Sicilia peggio
della Grecia, i continui ricambi di assessori (35 in tutto) e le promesse da
marinaio come il taglio degli stipendi a funzionari e consiglieri
regionali (non c’è mai statto) e il Mai il Mous in Sicilia, riferendosi al
sistema satellitare americano progettato a Niscemi che ha scatenato la dura
protesta del territorio preoccupato per i rischi alla salute. Su quest’ultimo una volta bloccati i lavori
appena eletto , nell’agosto del 2013 c’è stato un clamoroso passo indietro
sull’argomento ma alla fine ci ha dovuto pensare il Tar a bloccare i lavori.
Da Roma I parlamentari del Partito Democratico vogliono la testa di Crocetta non perché sono
scandalizzati da quell’intercettazione ma per il fatto che già da molto tempo
lo vogliono sostituire con un fedelissimo renziano come Davide Faraone, famoso relatore della #BuonaScuola ed anche
indagato.
Con la carriera politica del rivoluzionario Crocetta finito
al capolinea e il PD che non ha azzeccato neanche candidato nel Mezzogiorno, si
prevede che in Sicilia la spunta o il centrodestra ricompattato e forte dalle scorse
elezioni regionali o sarà il momento del Movimento 5 Stelle.
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