1) PD. I renziani, essendo un po’ dei vecchi democristiani,
dichiarano di aver vinto anche quando hanno perso. Secondo l'istituto Cattaneo,
il PD ha perso 2,1 milioni di voti rispetto a quel trionfante successo delle
Europee. E' vero che il partito di Renzi ha vinto 5 a 2 mantenendo rosse Umbria
(con sofferenza), Toscana, Marche e Puglia, ma perde la Liguria, ex regione
rossa da decenni, devastato dal derby con il civatiano Luca Pastorino.
2) L'affermazione di Emiliano. Se la vecchia retroguardia
del renzismo regge, la vittoria di Michele Emiliano in Puglia rappresenterebbe
una vittoria non renziana. Emiliano è il meno ortodosso dei beceri ed arroganti
renziani e nel corso della campagna elettorale aveva molte volte preso
posizione in contrasto con il governo Renzi. Dalla contrarietà alla riforma
della scuola all’opposizione all’approdo del gasdotto trans-Adriatico a San
Foca nel Salento, fino agli avvertimenti lanciati all’esecutivo all’indomani
della sentenza della Consulta sulle pensioni quando il neo-governatore temeva che l’esecutivo potesse decidere di attingere
ai fondi per il Mezzogiorno.
3) Candidati imbarazzanti e impresentabili. In Veneto e in
Liguria I candidati di fedeltà renziana erano Alessandra Moretti e Raffaela
Paita e come volevasi dimostrare entrambe le due candidate hanno ricevuto infinite
sberle dal centrodestra. Per la vittoria in Veneto, il leghista Zaia, rieletto
governatore per la seconda volta, dovrà ringraziare le numerose gaffes
(dall'estetista al rifiuto di firmare il documento, presentato dal grillino
Berti, che riguardava la rinuncia dei vitalizi dei consiglieri regionali) della
ladylike Moretti. Non solo. Durante la campagna elettorale, aveva promesso che
il PD avrebbe vinto 7-0 e il suo sarebbe stato un golden goal. Sicuramente
Renzi o Orfini avrà fatto il golden goal nella porta sbagliata giocando PES
alla Playstation.
Sono convinta che alle regionali faremo un 7-0 e quello del Veneto sarà il golden goal. #lariachetira #Moretti2015 #ilcoraggiodicambiare.
— Alessandra Moretti (@ale_moretti) 29 Maggio 2015
La Paita invece è molto peggio della Moretti per alcune
ragioni: erede del burlandismo (era assessore alle Infrastruttrure nel governo
regionale di Burlando) e indagata dalla Procura di Genova per mancata allerta,
omicidio e disastro colposo durante l’alluvione che il 9 e il 10 ottobre 2014
ha colpito il capoluogo ligure. Come la Moretti, il PD in Liguria è riuscito
nell'impresa di far vincere il forzista Giovanni "Sì, badrone" Toti,
uno dei candidati più sottovalutati.
4) Il caso De Luca. Pochi giorni fa, Renzi aveva scommesso
che nessun impresentabile verrà eletto. L'impresentabile De Luca, sfidando
tutti, democratici campani e vertici nazionali, è riuscito a strappare al
centrodestra la regione Campania. Come si sa, l'ex sindaco di Salerno non potrà
governare la regione perchè il Prefetto annuncerà la sua decadenza, attraverso
la legge Severino, per la condanna in primo grado per abuso d'ufficio. Come
dice Travaglio, più che una vittoria di Pirro è una vittoria di pirla. Quei
pirla che lo hanno sostenuto e inserito nelle candidature per la Regione.
5)Alibi del PD. Come la Bresso nel 2010, i renziani, in primis Serracchiani e Carbone,
hanno incolpato il candidato civatiano e sostenuto da Cofferati, Luca
Pastorino, reo di aver fatto vincere il centrodestra in Liguria. Beh, se il PD
cambia gente inumana, la colpa non è di Pastorino, ma del PD.
6) M5S. Il partito di Grillo ottiene un buon risultato
smentendo qualcuno che lo dava addirittura per finito. Un affermazione frutto
dell'ottimo lavoro degli esponenti M5S dopo la ritirata mediatica di Grillo e
Casaleggio. Esponenti in primo piano
come Di Maio e Di Battista hanno nuovamente dimostrato che non andare in
televisione era uno dei più maestosi harakiri mai concepiti dal M5S.
7) Boom Lega. Secondo l'istituto Cattaneo la Lega, rispetto
agli altri partiti, è l'unica forza politica che è riuscita a conquistare
voti triplicando invece i suoi voti
rispetto al 2014, passando da 10 a più di 30 mila. Salvini, con l'aiuto di
Berlusconi e il suo acerrimo nemico Alfano, è riuscito a vincere in Veneto e in
Liguria. Il leader del Carroccio ha ribadito che in caso di elezioni politiche
vorrebbe correre da solo trasformando il suo partito in una deriva
nazionalistica, come il Front National, con toni beceri e xenofobi. Come
conosco quel troglodita, andrà a strisciare ai piedi di Berlusconi per formare
l'alleanza e soprattutto per battere Renzi.
8) Addio Progetto di Renzi? Renzi sognava di formare un
partito posizionato al centro chiamato Partito della Nazione catalizzando voti
sia a destra sia a sinistra, ma il suo sogno o incubo sembra al momento
svanito. Gli 80 euro come mancetta elettorale hanno funzionato solo una volta,
ma le riforme di schieramento a destra o di carattere montiano come Job Act o
la Buona Scuola sembrano funzionare di meno.E stavolta gli elettori hanno
girato le spalle alle numerose supercazzole del premier non eletto dal popolo
rifugiandosi nell'astensionismo oppure votare un partito differente da Renzi e
company. Con la possibile vittoria in tutte e sette regioni, Renzi credeva di
essere l'unico esponente politico senza avversari, invece i suoi progetti sono
andati in fumo. Nell'Italicum se la vedrà al momento con uno dei sfidanti al ballottaggio
per governare la nazione. Sarà Salvini o il M5S con Di Maio possibile candidato
premier del movimento, l'anti-Renzi?
@fasulo_antonio
@fasulo_antonio
L'unica nota positiva è l'avanzata del m5s un po' dappertutto, localmente, dove i pupi Casaleggio e Grillo, manovrati dal padrone fondatore del movimento, il banchiere sionista aschenazita Sassoon, non possono dettare legge marziale, dicevo, ma dove magari si coagula una lista comunale o regionale di persone brave e serie, poco telecomandate dai due padrini, dicevo, lì si aprono flebili speranze per il futuro ...
RispondiEliminaGrazie per la Tua analisi Antonio Fasulo ! deca