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ELEZIONI REGIONALI 2015, ECCO ALCUNE MIE CONSIDERAZIONI




1) PD. I renziani, essendo un po’ dei vecchi democristiani, dichiarano di aver vinto anche quando hanno perso. Secondo l'istituto Cattaneo, il PD ha perso 2,1 milioni di voti rispetto a quel trionfante successo delle Europee. E' vero che il partito di Renzi ha vinto 5 a 2 mantenendo rosse Umbria (con sofferenza), Toscana, Marche e Puglia, ma perde la Liguria, ex regione rossa da decenni, devastato dal derby con il civatiano Luca Pastorino.

2) L'affermazione di Emiliano. Se la vecchia retroguardia del renzismo regge, la vittoria di Michele Emiliano in Puglia rappresenterebbe una vittoria non renziana. Emiliano è il meno ortodosso dei beceri ed arroganti renziani e nel corso della campagna elettorale aveva molte volte preso posizione in contrasto con il governo Renzi. Dalla contrarietà alla riforma della scuola all’opposizione all’approdo del gasdotto trans-Adriatico a San Foca nel Salento, fino agli avvertimenti lanciati all’esecutivo all’indomani della sentenza della Consulta sulle pensioni quando il neo-governatore temeva  che l’esecutivo potesse decidere di attingere ai fondi per il Mezzogiorno.

3) Candidati imbarazzanti e impresentabili. In Veneto e in Liguria I candidati di fedeltà renziana erano Alessandra Moretti e Raffaela Paita e come volevasi dimostrare entrambe le due candidate hanno ricevuto infinite sberle dal centrodestra. Per la vittoria in Veneto, il leghista Zaia, rieletto governatore per la seconda volta, dovrà ringraziare le numerose gaffes (dall'estetista al rifiuto di firmare il documento, presentato dal grillino Berti, che riguardava la rinuncia dei vitalizi dei consiglieri regionali) della ladylike Moretti. Non solo. Durante la campagna elettorale, aveva promesso che il PD avrebbe vinto 7-0 e il suo sarebbe stato un golden goal. Sicuramente Renzi o Orfini avrà fatto il golden goal nella porta sbagliata giocando PES alla Playstation.


La Paita invece è molto peggio della Moretti per alcune ragioni: erede del burlandismo (era assessore alle Infrastruttrure nel governo regionale di Burlando) e indagata dalla Procura di Genova per mancata allerta, omicidio e disastro colposo durante l’alluvione che il 9 e il 10 ottobre 2014 ha colpito il capoluogo ligure. Come la Moretti, il PD in Liguria è riuscito nell'impresa di far vincere il forzista Giovanni "Sì, badrone" Toti, uno dei candidati più sottovalutati.

4) Il caso De Luca. Pochi giorni fa, Renzi aveva scommesso che nessun impresentabile verrà eletto. L'impresentabile De Luca, sfidando tutti, democratici campani e vertici nazionali, è riuscito a strappare al centrodestra la regione Campania. Come si sa, l'ex sindaco di Salerno non potrà governare la regione perchè il Prefetto annuncerà la sua decadenza, attraverso la legge Severino, per la condanna in primo grado per abuso d'ufficio. Come dice Travaglio, più che una vittoria di Pirro è una vittoria di pirla. Quei pirla che lo hanno sostenuto e inserito nelle candidature per la Regione.

5)Alibi del PD. Come la Bresso nel 2010, i  renziani, in primis Serracchiani e Carbone, hanno incolpato il candidato civatiano e sostenuto da Cofferati, Luca Pastorino, reo di aver fatto vincere il centrodestra in Liguria. Beh, se il PD cambia gente inumana, la colpa non è di Pastorino, ma del PD.

6) M5S. Il partito di Grillo ottiene un buon risultato smentendo qualcuno che lo dava addirittura per finito. Un affermazione frutto dell'ottimo lavoro degli esponenti M5S dopo la ritirata mediatica di Grillo e Casaleggio.  Esponenti in primo piano come Di Maio e Di Battista hanno nuovamente dimostrato che non andare in televisione era uno dei più maestosi harakiri mai concepiti dal M5S.

7) Boom Lega. Secondo l'istituto Cattaneo la Lega, rispetto agli altri partiti, è l'unica forza politica che è riuscita a conquistare voti  triplicando invece i suoi voti rispetto al 2014, passando da 10 a più di 30 mila. Salvini, con l'aiuto di Berlusconi e il suo acerrimo nemico Alfano, è riuscito a vincere in Veneto e in Liguria. Il leader del Carroccio ha ribadito che in caso di elezioni politiche vorrebbe correre da solo trasformando il suo partito in una deriva nazionalistica, come il Front National, con toni beceri e xenofobi. Come conosco quel troglodita, andrà a strisciare ai piedi di Berlusconi per formare l'alleanza e soprattutto per battere Renzi.


8) Addio Progetto di Renzi? Renzi sognava di formare un partito posizionato al centro chiamato Partito della Nazione catalizzando voti sia a destra sia a sinistra, ma il suo sogno o incubo sembra al momento svanito. Gli 80 euro come mancetta elettorale hanno funzionato solo una volta, ma le riforme di schieramento a destra o di carattere montiano come Job Act o la Buona Scuola sembrano funzionare di meno.E stavolta gli elettori hanno girato le spalle alle numerose supercazzole del premier non eletto dal popolo rifugiandosi nell'astensionismo oppure votare un partito differente da Renzi e company. Con la possibile vittoria in tutte e sette regioni, Renzi credeva di essere l'unico esponente politico senza avversari, invece i suoi progetti sono andati in fumo. Nell'Italicum se la vedrà al momento  con uno dei sfidanti al ballottaggio per governare la nazione. Sarà Salvini o il M5S con Di Maio possibile candidato premier del movimento, l'anti-Renzi?

@fasulo_antonio

Commenti

  1. L'unica nota positiva è l'avanzata del m5s un po' dappertutto, localmente, dove i pupi Casaleggio e Grillo, manovrati dal padrone fondatore del movimento, il banchiere sionista aschenazita Sassoon, non possono dettare legge marziale, dicevo, ma dove magari si coagula una lista comunale o regionale di persone brave e serie, poco telecomandate dai due padrini, dicevo, lì si aprono flebili speranze per il futuro ...
    Grazie per la Tua analisi Antonio Fasulo ! deca

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