Vincenzo De Luca è decaduto da sindaco di Salerno. Grazie a un ricorso dei parlamentari salernitani del Movimento Cinque Stelle,presentato nel luglio 2013 da Andrea Cioffi,Silvia Giordano e Mimmo Pisano,il tribunale del capoluogo campano ha dichiarato che il primo cittadino e sottosegretario alle infrastrutture deve lasciare la guida della città, per incompatibilità con l’incarico di governo.
I giudici hanno dichiarato “sussistente la causa di incompatibilità in capo al dott. Vincenzo De Luca, eletto sindaco di Salerno nel maggio del 2011 e nominato sottosegretario di Stato il 3 maggio del 2013, causa di incompatibilità prevista dall’art.13 della legge 148/2011″ e conseguentemente “dichiara la decadenza dello stesso dalla carica di sindaco del comune di Salerno”.
Ma il simpatico sceriffo non si arrende e annuncia su Facebook la sua contromossa:
"ho presentato appello all’ordinanza emessa in data odierna dal Tribunale Civile di Salerno. L’ordinanza, in base alla legge 150 dell’ 1/9/2011 Art. 22 Comma 8, resta pertanto sospesa".
Intanto su Facebook impazza la vicinanza e la solidarietà allo sceriffo di Salerno: https://www.facebook.com/vincenzodeluca.it/posts/10152153383293257
Vorrei dire una cosa al fans club De Luca, il sindaco di Salerno non è stato condannato per omicidio o per frode fiscale gli è stata revocata la carica di sincaco per incompatiblità con l'incarico di governo.Sapete cosa significa "incompatibilità"?
Incompatibiltà
Con la XVI legislatura al numero di cariche incompatibili con quella di parlamentare si sono aggiunte anche quelle di presidente di provincia e di sindaco di comuni con più di 5.000 abitanti. Il D.L. 13 agosto 2011, n. 138
(art. 13, comma 3), ha, infatti, stabilito l’incompatibilità tra le
cariche di deputato e di senatore, nonché le cariche di governo, con
qualsiasi altra carica pubblica elettiva di natura monocratica relativa
ad organi di governo di enti pubblici territoriali aventi, alla data di
indizione delle elezioni o della nomina, popolazione superiore a 5.000
abitanti. La norma dispone l’applicazione di tali incompatibilità a
partire dalle elezioni politiche del 2013.
Tuttavia, la Corte costituzionale ne ha anticipato, in un certo senso, il principio ispiratore, nel dichiarare l’illegittimità costituzionale degli articoli 1, 2, 3 e 4 della L. 60/1953 (relativa alle incompatibilità parlamentari), nella parte in cui non prevedono l’incompatibilità tra la carica di parlamentare e quella di sindaco di comune con popolazione superiore ai 20 mila abitanti (sent. 277/2011).
La Camera dei deputati ha recepito la sentenza della Corte costituzionale con la decisione della Giunta delle elezioni adottata nella seduta del 14 dicembre 2011 che ha accertato l'incompatibilità con il mandato parlamentare delle cariche di sindaco di comune con popolazione superiore a 20 mila abitanti ricoperte da 6 deputati.
La Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato ha invece ritenuto di non applicare gli effetti della sentenza a due senatori/sindaci sui quali la Giunta si era già pronunciata in precedenza (seduta del 21 dicembre 2011).
Nella legislatura sono state introdotte ulteriori cause di incompatibilità parlamentari con cariche in organismi (quali ad esempio autorità e agenzie di settore) ad opera dei provvedimenti istitutivi dei medesimi organismi.
Infine, la legge anticorruzione (art. 1, co. 49, L. 190/2012) reca una delega per modificare la disciplina dell’attribuzione di incarichi dirigenziali delle pubbliche amministrazioni, compresa la modifica della disciplina vigente in materia di incompatibilità tra gli incarichi dirigenziali e lo svolgimento di incarichi pubblici elettivi o la titolarità di interessi privati che possano porsi in conflitto con l'esercizio imparziale delle funzioni pubbliche affidate. Tra i principi e criteri direttivi è prevista l’esclusione del conferimento di incarichi dirigenziali a coloro che abbiano svolto incarichi di indirizzo politico o abbiano ricoperto cariche pubbliche elettive nel periodo, comunque non inferiore ad un anno, immediatamente precedente al conferimento dell’incarico.
Cari elettori di De Luca,non la prendete con il Movimento 5 Stelle,con l'Antitrust,con il Fatto Quotidiano e con Mirena Gabanelli,solo perchè chiedevano a gran voce la rinuncia di uno dei due incarichi.Se il signor De Luca avesse rinunciato una delle due cariche,sarebbe stato un segno di onestà come hanno fatto Zanonato e Delrio,i quali hanno rinunciato la carica di sindaco per svolgere gli incarichi di governo.Ma Vincenzo De Luca,con la sua arroganza e la sua superbia, ha fatto di tutto per mantenere la doppia poltrona. Che brutto colpo! Spero che i salernitani abituati a considerarlo un Dio onnipotente,impareranno con il tempo a farne senza.
Tuttavia, la Corte costituzionale ne ha anticipato, in un certo senso, il principio ispiratore, nel dichiarare l’illegittimità costituzionale degli articoli 1, 2, 3 e 4 della L. 60/1953 (relativa alle incompatibilità parlamentari), nella parte in cui non prevedono l’incompatibilità tra la carica di parlamentare e quella di sindaco di comune con popolazione superiore ai 20 mila abitanti (sent. 277/2011).
La Camera dei deputati ha recepito la sentenza della Corte costituzionale con la decisione della Giunta delle elezioni adottata nella seduta del 14 dicembre 2011 che ha accertato l'incompatibilità con il mandato parlamentare delle cariche di sindaco di comune con popolazione superiore a 20 mila abitanti ricoperte da 6 deputati.
La Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato ha invece ritenuto di non applicare gli effetti della sentenza a due senatori/sindaci sui quali la Giunta si era già pronunciata in precedenza (seduta del 21 dicembre 2011).
Nella legislatura sono state introdotte ulteriori cause di incompatibilità parlamentari con cariche in organismi (quali ad esempio autorità e agenzie di settore) ad opera dei provvedimenti istitutivi dei medesimi organismi.
Infine, la legge anticorruzione (art. 1, co. 49, L. 190/2012) reca una delega per modificare la disciplina dell’attribuzione di incarichi dirigenziali delle pubbliche amministrazioni, compresa la modifica della disciplina vigente in materia di incompatibilità tra gli incarichi dirigenziali e lo svolgimento di incarichi pubblici elettivi o la titolarità di interessi privati che possano porsi in conflitto con l'esercizio imparziale delle funzioni pubbliche affidate. Tra i principi e criteri direttivi è prevista l’esclusione del conferimento di incarichi dirigenziali a coloro che abbiano svolto incarichi di indirizzo politico o abbiano ricoperto cariche pubbliche elettive nel periodo, comunque non inferiore ad un anno, immediatamente precedente al conferimento dell’incarico.
Cari elettori di De Luca,non la prendete con il Movimento 5 Stelle,con l'Antitrust,con il Fatto Quotidiano e con Mirena Gabanelli,solo perchè chiedevano a gran voce la rinuncia di uno dei due incarichi.Se il signor De Luca avesse rinunciato una delle due cariche,sarebbe stato un segno di onestà come hanno fatto Zanonato e Delrio,i quali hanno rinunciato la carica di sindaco per svolgere gli incarichi di governo.Ma Vincenzo De Luca,con la sua arroganza e la sua superbia, ha fatto di tutto per mantenere la doppia poltrona. Che brutto colpo! Spero che i salernitani abituati a considerarlo un Dio onnipotente,impareranno con il tempo a farne senza.
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