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CONCENTRARSI OSSESSIONATAMENTE SULLE FAKE NEWS È UNA PERDITA DI TEMPO. MEGLIO OCCUPARSI DELLA LEGGE SUL BIOTESTAMENTO



In questi giorni sui media impazza l'ossessione delle fake news, notizie false scritte e riservate quotidianamente in Rete con l'intento di mistificare la realtà al fine di avere vantaggi economici o politici spesso screditando la reputazione dell'avversario di turno da colpire. 


Chiariamoci, le fake news sono un cancro per l'opinione pubblica e come tutti i cancri va estirpato nel più breve possibile. Ma se a condannarle sono i veri spacciatori di bufale, Matteo Renzi e il PD, il partito al governo del paese, i medesimi ad aver aperto la Leopolda affermando che l'Italia è uscita dalla crisi economica e che nelle zone terremotate la vita è ritornata normale, qualche domanda me la farei e questo mi comporterebbe una forte preoccupazione da cittadino informato. L'ex premier e sindaco di Firenze promette una legge per contrastare questo fenomeno, mentre Marco Carrai, imprenditore rampante e Richelieu renziano col pallino per la cyber security,  propone un algoritmo della verità in grado di distinguere l'attendibilità di una notizia e smascherare quelle fasulle, un accrocco per fare soldi e un pretesto per imporre la censura di siti di controinformazione e ingannare l'opinione pubblica in modo da far passare sui media l'unica e sola verità, quella dettata da loro.


Capisco la loro preoccupazione, ma trasformarla in una psicosi non sposta i consensi e non giustifica una sconfitta che brucia ancora. Per esempio Hillary Clinton ha gettato la colpa alle fake news prodotte dai siti vicini a Donald Trump e alla Russia per aver influenzato le elezioni presidenziali americane. Ma in realtà non è andata così. La vittoria a  Trump l'ha consegnata proprio il Partito Democratico, che ha preferito puntare alle primarie l'incarnazione dell'establishment, la candidata adatta a battere un plurimiliardario che prima di scendere in campo finanziava i Clinton stessi ma che si è presentato nella figura di un non politico contro la classe dirigente al potere, boicottando la nomination di Bernie Sanders, un candidato populista in grado di parlare ad una larga parte del popolo arrabbiato che a mio parere in un mondo parallelo avrebbe inflitto una sonora sconfitta al tycoon repubblicano, e basando la propria campagna elettorale sulla demonizzazione dell'avversario e sul cambiare verso a destra per cercare di conquistare i consensi dell'ala conservatrice; due aspetti che non hanno portato di certo grossi risultati.


Le proposte anti-fake news sono acqua fresca perché l'unico strumento per contrastare gli avvelenatori di pozzi è quello di combatterli con rigore, serietà e impegno verificando semplicemente l'attendibilità della notizia in modo da non cadere dalle trappole del business e della propaganda.


Concentrarsi su un problema già esistente e secondario è una perdita di tempo che rischia di veder disgregarsi il testo sul biotestamento ancora fermo nell'aula del Senato. Come sosteneva Pier Paolo Pasolini i diritti sono in sostanza i diritti degli altri e il Parlamento ha il legittimo dovere di tutelare il diritto e la libertà di esprimersi sulla propria vita e di decidere di morire dignitosamente nel nostro Paese.
I voti al Senato per approvarla nel più breve possibile ci sono, il tempo scorre proprio quando la legislatura è agli sgoccioli, pure Papa Francesco si è scomodato per dare il suo assenso, cosa aspettiamo? Un atto di coraggio e di responsabilità da parte delle istituzioni per smuovere il paese a compiere un passo storico, ossia garantire fino in fondo un diritto a chi soffre.

Un appello rivolto soprattutto alla forza politica al governo di questa legislatura, il Partito Democratico, timorosa di perdere i voti dei cattolici. Così come ha paura delle notizie vere che quelle false. 


@fasulo_antonio

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