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"Al di là dell'eliminazione in Coppa Italia ai calci di
rigore contro la Juventus, possiamo determinare due particolari aspetti
sull'Inter in quella partita.
Punto primo: la reazione c'è stata e l'impresa ardua di
segnare tre reti ai bianconeri pure. Le due cose hanno superato lo scetticismo
dei tifosi dell'Inter, che hanno preferito guardare Chi l'ha Visto o un altro
programma lasciando San Siro semivuoto. Eppure la squadra di Roberto Mancini
veniva da un momento in difficoltà, incominciata durante il girone di ritorno,
e la sconfitta di domenica scorsa allo Juventus Stadium ha mandato su tutte le
furie il presidente nerazzurro Erick Thohir, il quale è rimasto deluso dai
giocatori e soprattutto da Mancini non solo per lo scadente gioco messo in
mostra dalla squadra, ma anche per la prestazione priva di carattere e di
determinazione. Passare dall'orripilante prestazione a Torino, grazie ai
regalini dalla difesa che hanno permesso alla Juventus di vincere la partita,
al mezzo capolavoro a San Siro, è da pazza Inter.
Punto secondo: Sapendo che la Juventus avrebbe preso alla
leggera la sfida di San Siro puntando su un ampio turnover, Mancini ha scelto
la miglior formazione titolare, malgrado le pesanti assenze degli squalificati
Miranda e Murillo al centro di difesa, e il modulo adatto per battere i
bianconeri di Max Allegri. E infatti lo stratega Mancio ha azzeccato i
giocatori giusti al posto giusto e in quella sfida sono emersi finalmente il
gioco e la qualità al centrocampo, cose che mancavano alla squadra nerazzurra
dall'inizio di stagione.
La vittoria contro la Juventus con l'avvenente eliminazione
ai rigori ha rasserenato gli animi ad Appiano Gentile e dato un'iniezione di
fiducia per guardare alle prossime partite di campionato con la speranza di
agguantare il terzo posto, ora tocca a Mancini a trovare continuità e l'assetto
tattico giusto.
Cambiare in ogni partita modulo e giocatori e inserire la MM
composto da Medel e Melo in mediana, non è la strada giusta per ripartire. Uno
dei due centrocampisti è di troppo in campo, entrambi sono più portati
all'interdizione che a dare tempi di gioco come un vero regista. In un
centrocampo troppo fisica composta solamente dalla muscolatura dei due Pitbull,
urge la qualità e l'unico a garantire quel certo tipo è proprio Marcelo
Brozovic tornato ad essere #EpicBrozo. Il croato è il classico centrocampista
tuttofare e ha anche la funzione di giocare la palla in profondità senza
retrocedere il gioco da dietro come fanno i due mediani sudamericani.
La squadra parla slavo anche in attacco con Perisic e
Ljajic. La velocità sulla fascia sinistra del primo e la fantasia del secondo
possono cambiare volto alla squadra solo se entrambi entrano in campo con
l'atteggiamento giusto basta guardare come ha messo più di una volta in
difficoltà la Juventus. Tenerli fuori per Mancini è assai difficile e Icardi?
Maurito può regolarmente giocare in tutte le partite, anche quelle importanti,
ma l'unico difetto che ribadisce ripetutamente il tecnico marchigiano è la poca
mobilità e collaborazione con gli altri attaccanti. Si è visto in diverse
circostanze che senza l'argentino, il reparto risulta imprevedibile e ora
Icardi deve fare attenzione ad Eder, che scalpita ed è pronto a rubare il posto
da titolare.
Tocca a Mancini a stabilire le mosse definitive fino all'ultima
giornata di campionato per avviare la rincorsa al terzo posto".
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