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L'INTER PRECIPITA E MANCINI RISCHIA IL POSTO: SERVE RICOMPATTARE IL GRUPPO E UNA REAZIONE


Quest'articolo è stato pubblicato su 90min

"Era quasi scontata la sconfitta sul campo della Juventus vista la superiorità dell'avversario, che, malgrado le difficoltà d'inizio stagione, a partire da Novembre ha ritrovato il passo gara delle ultime quattro stagioni, tornando a vincere e convincere sul piano del gioco e di fatto i 17 risultati positivi (16 vittorie e un pareggio ottenuto nella trasferta di Bologna) hanno permesso di tornare in vetta alla classifica, ma concedere due grandi regali ai bianconeri, un pò stanchi dalle fatiche di Champions, e arrivare a Torino con una squadra priva di gioco e di carattere, questo non è un atteggiamento da Inter

In una partita come quella di due giorni fa, doveva giocarsela a viso aperto e uscire indenni dallo Juventus Stadium, magari un buon pareggio. L'Inter, dalle parole di Erick Thohir, sa bene che il terzo posto è qualcosa di obbligatorio dopo i tanti soldi investiti in estate e concludere la stagione fuori dal piazzamento in Champions rischierebbe che molti giocatori importanti, come esempio Icardi, BrozovicMurillo e Miranda, vengano ceduti per respirare un pò di ossigeno nelle casse societarie e per comperare nuovi giocatori in vista della prossima estate e su questo, i giocatori e soprattutto Roberto Mancini dovrebbero tenere bene in mente.


All'indomani dalla sconfitta con la Juventus, in molti si sono domandati cosa sia successo dentro lo spogliatoio al termine della gara casalinga con la Lazio, che ha aperto il nuovo anno con un ciclo di mancanza di risultati, e dove è andata finire quella squadra solida e cinica che ha concluso l'anno solare al primo posto in classifica. Piero Ausilio, in difesa di Mancini assente nel dopo-partita per influenza, ha accusato la squadra di mancanza di personalità e ha fatto capire che il vaso è colmo, chiedendo ai giocatori un’assunzione di responsabilità. Sulla stessa lunghezza d'onda, anche Erick Thohir, arrabbiato per la sconfitta e per il terzo posto ancora sempre più lontano e quindi chiede ai giocatori e a Mancini una reazione nelle prossime cinque partite per mandare tutto a monte i suoi piani stabiliti nella scorsa estate.


Mancini rischia sul serio? Per il momento no, secondo quanto appreso dal quotidiano milanese La Gazzetta dello Sport, il tecnico marchigiano ha la fiducia della società nerazzurra, che continua a ribadire che egli è al centro del progetto, ma dipende cosa vuole fare il Mancio nel futuro quando i nerazzurri sapranno se avranno raggiunto o meno la qualificazione ai preliminari di Champions. Difficile che, fallito l'obiettivo, possa rimanere a Milano per di più con un contratto in scadenza nel 2017 e prenda in considerazione la panchina della Nazionale italiana per sostituire Antonio Conte, molto vicino ad approdare al Chelsea.


Per rivedere l'Inter, capace di esprimere un gioco efficace mai bellissimo nei primi quattro mesi, serve ricompattare il gruppo distrutto a livello mentale e che Mancini non faccia la piangina come il suo predecessore Walter Mazzarri puntando il dito con gli arbitri e con i giocatori voluti in maniera asfissiante e poi bocciati. La Fiorentina e la Roma, sotto la cura di Luciano Spalletti, hanno preso il largo, il Milan è alle calcagna di un solo punto, ci vuole una reazione per continuare a sognare il terzo posto".

Antonio Marcello Fasulo

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