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ATTENTATI PARIGI, SERVE UNA STRATEGIA GIUSTA, MA L'OCCIDENTE LO CAPIRA'?



Un venerdì del 13 Novembre doveva essere un'occasione speciale per trascorrere qualche serata autunnale tra amici in un teatro o in uno stadio. Invece, la serata di due giorni fa si è trasformata in una notte di sangue, la peggior tragedia in Europa del dopoguerra.

Dieci mesi dopo dalla strage al Charlie Hebdo, per la seconda volta Parigi e la Francia sono state messe a ferro e fuoco da un paio di kamizake, armati di bombe, e di numerosi commandos con cappuccio nero sulla faccia e dotati di kalashinov, che hanno seminato panico e  terrore colpendo ad uno ad uno con freddezza nell'esecuzione persone innocue, i quali stavano trascorrendo normalmente la loro serata.

Se l'attacco avvenuto alla redazione del giornale satirico è stata una rivendicazione contro un paio di vignette nei confronti del loro profeta Maometto, la strage di pochi giorni fa, invece, un'avvertimento, una vera e propria dichiarazione di guerra. Una guerra che genera guerra e alla fine come sempre accade saranno i deboli a pagare, sia in casa nostra sia in quella loro.


In quella tremenda notte non hanno colpito ambasciate e palazzi di governo, ma bensì si sono accaniti contro uno stadio, un bar, un ristorante e un teatro, tutti valori di libertà di scegliere come trascorrere il nostro tempo, simboli di normalità e della vita quotidiana di ogni essere umano, considerati da questi criminali, luoghi di perversione e di abominio.

Non è la prima volta che l'Europa sia carnefice degli attentati terroristici vedi per esempio l'attacco alla metropolitana di Londra nel 2004 e quello al treno ad alta velocità diretto a Madrid un anno dopo. Dal 11 Settembre 2001, ovvero dal giorno dall'attentato alle Torri Gemelle di New York, Unione Europea e Stati Uniti non sono riusciti a trovare una soluzione adatta e consona per franare il terrorismo di matrice jihadista ( Per chiarezza e per definizione, i jihadisti sono estremisti islamici che invocano alla guerra santa e attaccano infedeli (di altre religioni e anche della stessa religione)  designati dal Profeta e meritevoli di morire secondo l'interpretazione (sbagliata) del Corano. Non confondiamo l'ISIS con lo stato islamico e i terroristi con quasi un miliardo di musulmani presenti in tutto il mondo.).

Da 15 anni, l'Occidente, con le famose e benedette "missioni di pace" e con la collaborazione di un dittatore qualsiasi in cambio di traffici di armi, petrolio, gas, controllo delle vie di comunicazioni e affari, ha procurati molteplici disastri nelle zone, dall'Afghanistan all'Iraq e dalla Libia alla Siria, radendo al suolo con i droni e cacciabombardieri, e altri armi paesi, poveri innocenti e animali. Le tardive scuse di Blair non sono bastate a fare cambiare agli stati occidentali, responsabili della creazione del mostro a tre teste chiamato ISIS o il sedicente Stato islamico, formazione terroristica giordana rinnovata da Al-Zarqawi come Al-Qaeda in Iraq. Per esempio ieri George W. Bush, mascherato da Hollande, avrebbe chiesto al Parlamento francese la modifica di due articoli della Costituzione e all’Europa di attivare il trattato di solidarietà in base all’articolo 42.7 del trattato dell’Unione che prevede che quando uno stato è aggredito tutti gli stati membri devono dargli solidarietà di fronte all’aggressione cioè gli altri paesi dovranno partecipare alle azioni belliche della Francia. Caro Francois, ma sei un coglione? Continui a fare gli stessi errori, andare a bombardare Raqqa per vendicarti inutilmente i 128 morti a Parigi colpendo anche gente innocua in quella zona. Caro coglioncello, i nemici c'è l'hai dentro a casa, non fuori dai confini dello stato francese, ed è colpa tua che non sei riuscito a gestire la situazione negli ultimi due attentati. Domandati quanti agenti di polizia erano presenti nella strage allo Charlie Hebdo e quelli al Bataclan? Nella prima uno solo, nell'altra, invece, due. A Parigi non ci sarà mica un problema di sicurezza? E poi perchè Hollande chiede l'aiuto di collaborazione agli stati membri della Ue per affiancarlo nelle missioni di guerra contro ignoti? Ricordiamoci che da qualche anno i peshmerga curdi, gruppo di maggioranza islamica, sono gli unici a combattere e sfidare i boia dell'ISIS. Insomma la guerra è roba loro non nostra.

La priorità della politica estera occidentale è quella di franare il prima possibile gli assassini, come li fermiamo? Beh, sicuramente non con la guerra e nemmeno quello di fomentare odio nei confronti dell'Islam e degli immigrati, che sbarcano nelle coste del Mediterraneo e quelle oceaniche per scampare dalla guerra e dal terrorismo giacendo in mare o in terraferma per stenti. Chiudere le frontiere, varare leggi restrittive sull'immigrazione rispedire non per colpa loro sul barcone verso la morte quasi un milione di musulmani integrati nel vecchio contenente e vivono in santa pace, peggioriamo così la situazione cadendo nella trappola dei signori del terrore. E allora cosa fare? Innanzitutto mantenere la calma, riflettere ed evitare  gli esempi degli sciacalli Salvini e Libero, che speculano sulle disgrazie altrui per innalzare il bacino elettorale oppure le copie del giornale.


L'unica soluzione possibile, suggerita da Prodi e da Cacciari, è quello di trovare un vero e proprio accordo politico tra Stati Uniti e Russia, facendo partecipare al dibattito anche altri Stati, che tolga ai terroristi l'acqua in cui nuotano.

Seguire le condizioni e trovare l'accordo tra le due grandi potenze mondiali, come spiega l'ex Presidente del Consiglio,  che possa impedire i traffici di petrolio, di droga, i traffici di esseri umani che arrivano in Europa, i finanziamenti occulti da parte delle fondazioni arabe al califfato e alla sua economia nascosta che sostiene il terrorismo. possiamo sconfiggere il terrorismo jihadista, ma conoscendo i governi degli stati occidentali non cambieranno una virgola la loro politica estera e continueranno a farsi del male.

Speriamo.....

@fasulo_antonio

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