Matteo Salvini ha chiuso il suo Tour al Sud per presentare il logo "Noi con Salvini" e per raccattare qualche voto ai poveri meridionali, insultati dall'europarlamentare leghista, in vista delle regionali in Campania e in Puglia. Ieri sera il leader del Carroccio è tornato sui vecchi passi: strisciare ai piedi del gran capo Silvio Berlusconi perchè la Lega Nord da sola non può neanche andare in gabinetto. Due giorni fa, a Palermo, aveva dichiarato: "Chiunque puzzi di mafia deve ritenerci nemici". Alla fine si è incontrato a cena con l'ex Cavaliere nella reggia di Arcore per parlare di progetti futuri riguardo a una possibile ricostruzione del centrodestra escludendo Ncd di Angelino Alfano. Il primo punto di contatto è quello di correre insieme per le prossime elezioni regionali in Liguria e in Veneto, regione del feudalesimo leghista. Ricorderemo che la Lega Nord, alleandosi con Udc e PDL, riuscì a conquistare nel 2010 il Piemonte e il Veneto, e nel 2013 la Lombardia. Due mesi fa, in Emilia Romagna, si è ripetuto lo stesso schema, e la Lega ha fatto il pieno di voti sorpassando Forza Italia, anche se restando all’opposizione.
Il secondo ed ultimo punto è quello di stanare Matteo Renzi. Dopo l'elezione di Mattarella, i rapporti con Berlusconi si sono incrinati e Forza Italia ha messo fine al Patto del Nazareno e cerca un'intesa con Salvini per ricucire lo strappo e per attuare una ferma opposizione in Parlamento a partire dall'Italicum, dalla riforma del Senato e dal titolo V della Costituzione; dove il premier non eletto, senza l'appoggio del condannato e con il PD spaccato sulle riforme, rischia di non avere la maggioranza al Senato per approvare la legge elettorale e quell'imbroglio scritto a sei mani (Berlusconi, Verdini e Boschi) chiamato "abolizione del Senato convertito in Camera delle Autonomie".
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