Vorrei fare una piccola chiarezza: prima dell'inizio del campionato europeo, dissi che sulla carta la Nazionale italiana è una della più scarse degli ultimi quarant'anni a causa della mancanza di diversi campioni che potevano fare la differenza con una giocata individuale. Una generazione di non fenomeni e una squadra spolpata al centrocampo dall'assenza per forza maggiore degli infortunati Marco Verratti e Claudio Marchisio, ma al contempo Antonio Conte sarebbe riuscito a convincere i tifosi più scettici, anche me compreso. Infatti, l'Italia inizia col botto mandando ko sul campo il favoritissimo per la vittoria finale, il Belgio, che sul livello di gioco si conferma un'orchestra piena di solisti, ma privo di un suono armonioso. Una squadra collaudata, compatta e quadrata che sopperisce la scarsa qualità all'interno di una rosa di seconda e terza fascia con organizzazione e spirito combattivo in campo, impersonificato dal tecnico salentino e dalla BBC (Barzagli-Bonucci-Chiellini) juventino in mezzo alla difesa. I tre centrali bianconeri, insieme al capitan Buffon, stanno infondendo alla Nazionale la stessa mentalità della prima Juve targata Conte che, con una rosa poco accreditata (non c'erano Pogba, Tevez e di altri giocatori fondamentali) riuscì nell'incredibile impresa di aggiudicarsi il primo Scudetto dopo Calciopoli. E da lì non si fermò più e diede inizio ad un ciclo di successi e trofei, l'unica pecca resta la Coppa dalle grandi Orecchie, che manca da circa vent'anni.
E' un'Italia questa che gioca all'italiana molto evoluto e moderno, vale dire, tutti dietro a difendere la nostra porta e ripartire, molto lontano dal classico catenaccio e contropiede, anche se le due reti con cui ha surclassato i Diavoli Rossi provengono da un lancio lunghissimo di Bonucci per Giaccherini e da un veloce contropiede, da cui è nato il raddoppio azzurro allo scadere della partita.
E Conte distratto dall'imminente avventura con il Chelsea? Quante volte ho sentito questa sciocchezza. Prima di imbarcarsi nell'Oltremanica, vuole lasciare un risultato almeno dignitoso. Ha portato nella spedizione transalpina alcuni nomi ad minchim e affidato la maglia numero 10 alla moviola di campo (Thiago Panettone Motta), strumento utilizzabile a rallentare le azioni e ad addormentare i tifosi, sia italiani sia quelli avversari, però in compenso ha avuto il maggior tempo possibile per costruire un gruppo dandogli un gioco, una forma e un atteggiamento, tre caratteristiche con cui ha vinto i tre scudetti di fila con la Juventus e trarre risultati positivi da una squadra non buonissima.
L'Italia vince all'esordio, bene, però non facciamo gli italiani come è successo due anni fa nel tragico Mondiale brasiliano. Nell’unica partita facile da vincere, quella con l’Inghilterra, ci siamo entusiasmati come bambini "‘Vittoria straordinaria", ‘Vittoria stratosferica" e abbiamo preparato subito i botti, poi nelle due restanti partite del girone, hanno sottovalutato una sorprendente Costa Rica e giocato con l'Uruguay a catenaccio togliendo nella ripresa una punta per un centrocampista in un modulo ultra difensivo stile Mazzarri senza mai osare nel corso della gara. Va bene Sir Antonio a predicare la calma e ad affermare che ancora non abbiamo fatto nulla, l'obiettivo rimane quella di superare il girone.
Cari italiani e giornalai, siate sè stessi e non fate i fanatici del patriottismo. Nelle prossime due partite con Svezia e Irlanda, due nazionali di un altro pianeta rispetto agli uomini di Wilmots, sapremo il responso.
@fasulo_antonio
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