In questi giorni ho letto alcune opinioni da forze politiche in particolare il Movimento Cinque Stelle e da diversi giornalisti sul caso di Quarto. Come ben sapete, Quarto, paese del Napoletano di circa 40.000 abitanti amministrata dai 5 Stelle, è balzato alle cronache riguardo a una situazione grave: un consigliere del movimento, Giovanni De Robbio, è stato indagato e finito nel fascicolo del pm Henry Woodcock per voto di scambio aggravato in concorso con Alfonso Cesarano, un ricco becchino amico del clan camorristico Polverino che ha allestito i famigerati funerali di Vittorio Casamonica e tentata estorsione aggravata ai danni del suo sindaco Rosa Capuozzo. Il M5S ha giustamente espulso il consigliere, che si è infiltrato nel partito grillino ottenendo il maggior numero dei voti in cambio di innumerevoli collaborazioni con la criminalità organizzata, prima dell'intervento della magistratura senza aspettare il corso dell'indagine e intonare i tre gradi di giudizio tanto cari alla destra e al PD, ma la Capuozzo ha commesso diversi errori gravi un po' per pavidità un po' per incapacità nel agire la situazione dove egli è momentaneamente parte lesa e quindi non indagata. Primo errore: nell'intercettazione del 16 Dicembre scorso si emerge che Capuozzo, sfogandosi con un suo consigliere dello stesso partito, ammise di aver subito ricatti da parte di De Robbio, il quale l'ha minacciata di rivelare alla stampa il presunto abuso edilizio nella casa di suo marito. Il sindaco M5S di Quarto ha resistito alle minacce fino alla fine, come ha dichiarato pocanzi Cantone, ma alle volte il fatto viene a galla. Perché non ha immediatamente denunciato le intimidazioni subite dall'ex consigliere in odor di camorra? Secondo ed ultimo errore: Ai pm e ai suoi cittadini avrebbe esposto una descrizione ai fatti opposta a quella che si addice nelle prime intercettazioni. Perché ha raccontato frottole a tutti? Paura?
Il silenzio di tomba dei 5 Stelle ha aiutato gli avversari a trasformare lo scandaletto locale a un caso nazionale con il PD, in versione grillina con quell’atteggiamento giustizialista e giacobino, che utilizza quella vicenda come una sorta di “vendetta” per denigrare il principale avversario anche per scopi elettorali in vista delle elezioni a Maggio. Gli esponenti renziani, capeggiati da Orfini e Serracchiani, invocano a gran voce le dimissioni della Capuozzo e danno lezioni di legalità al M5S, proprio loro che dall'alto 50 comuni sciolti per mafia giungeva l’ennesima trave giudiziaria per il Pd con la notizia della condanna a 2 anni e 2 mesi per corruzione nell'indagine Mafia Capitale dell’ ex assessore Pd Ozzimo. A chiedere le dimissioni sono gli stessi che difendono anche oggi i quattro sottosegretari del Governo Renzi (l'ultimo è stato Azzolini), che hanno dato il via libera per la Regione Campania a un condannato per abuso d’ufficio in primo grado e ineleggibile per la legge Severino, sostenuto da cosentiniani ed estrema destra e condannato, e si sono opposti allo scioglimento della mafia quando Buzzi e Carminati succhiavano il latte della Lupa capitolina.
Ricapitolando sul caso Quarto, dopo giorni di immobilismo e nel dimenarsi su ridicole giustificazioni per difendere il caso tipo se i voti sono stati decisivi o meno per eleggere la Capuozzo oppure l'attacco continuo al PD come fosse una gara a chi sporca l’altro partito invece che a tenere pulito il proprio, due giorni fa, sul blog di Beppe Grillo il M5S le chiede di fare un passo indietro e indire nuove elezioni trasparenti fino a quando la melma criminale sia a Quarto sia negli altri paesi del Napoletano non si sia colmata con l'intervento dei prefetti. E' giusto ricorrere a una scelta coerente e purtroppo drastica perché di mezzo ci sono le amministrative nelle grandi città e non saper affrontare in maniera trasparente e decisa questo impasse probabilmente c'è il rischio di franare nei sondaggi politici benché una parte dei militanti non riescono a capire il dietrofront dei vertici nazionali e sarebbe scontento vedendo il comune (Quarto era già stato sciolto e commissariato per infiltrazione mafiosa) consegnando nelle mani del commissario, che lo rimetterebbe in mano ai vecchi poteri.
Fare un passo indietro significherebbe dare una risposta alla criminalità organizzata la camorra, e le mafie in generale, votano per chi vogliono, solitamente per il più forte che può essere chiunque, dal Pd a Forza Italia, sino al M5S e dimostrare di non essere attaccata alle poltrone e di essere differente dagli altri partiti tradizionali. I grillini, avrebbero quindi una campagna elettorale in discesa in tutti i comuni e non è detto che Quarto possa essere nuovamente riconquistato con o senza l'onesta Capuozzo.
Vedremo se la Capuozzo farà il passo indietro per dare un segnale forte alla politica e assumersi le responsabilità, anche perché se la giunta non se ne va con le loro gambe è previsto sicuramente lo scioglimento della mafia. Per questo dico che le dimissioni siano una soluzione dolorosa per ritornare a guardare dall'alto verso il basso.
@fasulo_antonio
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