QUANDO SI PARLA DI QUESTIONE MORALE, QUELLI DEL PD DEVONO APRIRE BOCCA SOLO QUANDO PISCIANO LE GALLINE, MA I CINQUE STELLE......
Oramai la situazione di Quarto, comune amministrato
dai 5 Stelle, è diventata una meta per gli avversari politici in
particolare il Partito Democratico, che sfruttano la vicenda come mezzo
efficace per distrarre l’opinione pubblica dagli innumerevoli e ben più corposi
scandali che li toccano e per tentare di rifarsi una verginità perduta da
tempo, e per la stampa nazionale, la medesima che ha minimizzato i Rolex
arraffati, il caso Boschi, il caso banche e gli scontrini di Firenze, capaci
nel trasformare un piccolo scandalo del comune del Napoletano di circa 40.000
abitati a uno scandalo del secolo. A partire dall'anno nuovo, infatti, Renzi,
coadiuvato dall'acerrimo nemico e compagno di merende durante il Patto del
Nazareno Silvio Berlusconi, ha dato gli ordini alle giovani reclute del
partito renziano di passare all'offensiva sui social network per frenare
l'ascesa del Movimento Cinque Stelle nei sondaggi nazionali. Il loro scopo è
quello di denigrare il principale avversario delle future elezioni nazionali
inventandosi di tutto e di più tanto soprattutto sui comuni malgovernati ed
espulsi dal movimento di Beppe Grillo (citando il Capezzone del
PD e lo Scilipota del Parlamento Andrea Romano) e sulla vicenda di
Quarto spingendo il piede sull'acceleratore sulla questione morale, tanto
dimenticata e riscoperta dal bischero fiorentino.
Pochi giorni, nel Consiglio Comunale di Quarto è
andato in scena lo spettacolo offerto dall'europarlamentare campana Pina
Picerno e dalla compagnia di balordi, che avevano chiesto le dimissioni di Rosa
Capuozzo dall'incarico di sindaco. Bene in un comune dove presenta
presunti infiltrazioni mafiose è giusto che il sindaco faccia un passo
indietro anche se lei è parte lesa in questa indagine avviata dal pm Woodcock
e che la sua formazione politica rimetta il mandato nelle mani degli
elettori perché non ci siano dubbi sul fatto che possa accettare voti
inquinati. Chiedono giustamente le dimissioni alla Capuozzo, ma per quanto
riguardava Roma, invece, si sono opposti con tutte le forze allo
scioglimento del comune capitolino perché Marino era onesto poi dopo tre
mesi è stato preso a calci in culo nello studio del notaio. Intanto i 5 Stelle
finalmente incominciano ad agire e decidono di fare una scelta drastica
per dimostrare di non essere attaccato alle poltrone e di essere
differente dagli altri partiti tradizionali: espellere la Capuozzo anche se ha
resistito a tutte le pressioni, come ha ammesso Cantone, ma l'onestà non
basta, doveva denunciare il ricatto inflitto da De Robbio.
I fascisti renziani , dall'altro canto, leggono che il M5S
ha perso un punto nei sondaggi e passano nuovamente all'offensiva chiedendo
l'espulsione di Fico e Di Maio perché sapevano del ricatto alla
sindaca e non l’hanno denunciato, mentre su Repubblica Renzi, il cauto e
moderato rispetto ai giovini balilla, invitava la
Capuozzo a resistere, però doveva denunciare le intimidazioni da
parte del consigliere in odor di camorra. Che volete che sia, è
lo stessa mancanza commessa dal governatore Vincenzo De Luca, che
infatti nessuno si sogna di fare dimettere. Sulla questione del ricatto, Di
Maio e Fico non sapevano proprio e infatti la Capuozzo davanti ai
pm ha spiegato di non averli avvertiti per non evitare ricadute sulla sua
amministrazione. Quindi c'è ancora il caso di chiedere ai due membri del
Direttorio di dimettersi? No, punto.
Quando si parla di legalità e questione morale, quelli
del PD devono parlare solamente quando pisciano le galline, ma i 5S dovevano
intervenire su quella vicenda prima dei conforti alla sindaca sul blog. Che il
caso di Quarto sia di lezione a tutti i partiti...
Commenti
Posta un commento